Ferrovia Porrettana: San Mommè - Pracchia
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Ferrovia Porrettana: San Mommè - Pracchia
Di nuovo alla ricerca dei manufatti della Ferrovia Porrettana.
Giornata tipicamente primaverile (24 Maggio 2008), clima fresco e gradevole e un'aria profumatissima da respirare a pieni polmoni.
Da Pistoia treno ore 09.21, il quale giunge a S. Mommé alle 09.44.
Approfitto dell'occasione per scattare alcune istantanee alla stazioncina e ai paraggi...
Una strada asfaltata conduce in breve al grazioso paese di S. Mommè, immerso nel verde.
Moltissimi fiori lungo la via ed altrettanti scatti... poi giungo al primo luogo " storico ": il cunicolo di scavo collegato con il pozzo n° 4 della Galleria Appennino della Ferrovia Porrettana.
Il cunicolo si vede appena, celato ormai dagli arbusti: però non sono molto fitti, così provo ad avvicinarmi un po'... ma desisto subito.
Di nuovo sulla strada asfaltata, mi accorgo di avere sui pantaloni un ospite tanto sgradito quanto ormai a me ben noto (purtroppo).
Stranamente l'ospite fa di tutto per andarsene... e si lascia cadere...
Proseguo lungo la strada, che diventa sterrata e sale decisamente fino a Prato al Lago, un bel posto " colonizzato " da pescatori.
Aiutandomi con la cartina (ahimé scadente) cerco di prendere una pista che mi porti alla strada Passo della Collina-Pracchia evitando il sentiero per il Passo di Piastreta.
Una prima pista mi porta fuori zona, ma la seconda raggiunge lo scopo.
La strada, che anni fa percorsi addirittura con gli sci da fondo, è comoda ed anche solitaria: infatti dopo una curva vedo 50 m davanti a me (con vento a mio favore) due cervi che per un attimo mi guardano mentre scatto loro una foto, poi scappano di gran carriera. E' già il secondo incontro con ungulati, oggi.
Obiettivo ora è il pozzo n° 3 della Galleria Appennino e cerco di camminare velocemente perché non manca molto al transito di due treni.
Prima di lasciare la strada principale, faccio scappare un cervo; sulla strada per il pozzo, altri 3 (forse caprioli).
Arrivo al pozzo n° 3 (profondo oltre 200 m...!) in tempo per assistere al " miracolo " della fumata, ovvero la fuoriuscita di vapore acqueo dal pozzo d'aerazione della galleria: la corrente è indotta dal passaggio del treno.
Ritorno sulla strada per Pracchia, purtroppo scacciando altri insetti malefici (ben 7!)...
Qui vedo il cono d'occlusione del pozzo n° 2, che fu abbandonato prima della fine dei lavori della galleria:
Dalla strada si vede anche il pozzo n° 0 della solita galleria: l'unico che ha mantenuto la forma circolare originaria:
Prima di scendere a Pracchia rivedo il M. del Cocomero, salito con un mio amico quasi 12 anni fa per il gusto di salire un monte con un nome così curioso...
Ed eccomi a Pracchia, località legata strettamente alle vicissitudini della Ferrovia Porrettana.
La strada ferrata portò un rilevante sviluppo turistico e quando la linea perse il suo ruolo strategico il paese tornò nella sua dimensione remota.
Naturalmente sono attratto dalle infrastrutture ferroviarie...
E manifesto originale!
In stazione ripenso a quante volte, in passato, ho concluso un'escursione qui: ed anche oggi.
Dalla stazione si vede bene la facciata dell'unica industria locale, peraltro ben sviluppata.
L'ultima foto, però, è per la stazione con i suoi binari e manufatti, prima dell'arrivo dell'ormai tradizionale elettrotreno che mi riporterà a Pistoia.
Giornata tipicamente primaverile (24 Maggio 2008), clima fresco e gradevole e un'aria profumatissima da respirare a pieni polmoni.
Da Pistoia treno ore 09.21, il quale giunge a S. Mommé alle 09.44.
Approfitto dell'occasione per scattare alcune istantanee alla stazioncina e ai paraggi...
Una strada asfaltata conduce in breve al grazioso paese di S. Mommè, immerso nel verde.
Moltissimi fiori lungo la via ed altrettanti scatti... poi giungo al primo luogo " storico ": il cunicolo di scavo collegato con il pozzo n° 4 della Galleria Appennino della Ferrovia Porrettana.
Il cunicolo si vede appena, celato ormai dagli arbusti: però non sono molto fitti, così provo ad avvicinarmi un po'... ma desisto subito.
Di nuovo sulla strada asfaltata, mi accorgo di avere sui pantaloni un ospite tanto sgradito quanto ormai a me ben noto (purtroppo).
Stranamente l'ospite fa di tutto per andarsene... e si lascia cadere...
Proseguo lungo la strada, che diventa sterrata e sale decisamente fino a Prato al Lago, un bel posto " colonizzato " da pescatori.
Aiutandomi con la cartina (ahimé scadente) cerco di prendere una pista che mi porti alla strada Passo della Collina-Pracchia evitando il sentiero per il Passo di Piastreta.
Una prima pista mi porta fuori zona, ma la seconda raggiunge lo scopo.
La strada, che anni fa percorsi addirittura con gli sci da fondo, è comoda ed anche solitaria: infatti dopo una curva vedo 50 m davanti a me (con vento a mio favore) due cervi che per un attimo mi guardano mentre scatto loro una foto, poi scappano di gran carriera. E' già il secondo incontro con ungulati, oggi.
Obiettivo ora è il pozzo n° 3 della Galleria Appennino e cerco di camminare velocemente perché non manca molto al transito di due treni.
Prima di lasciare la strada principale, faccio scappare un cervo; sulla strada per il pozzo, altri 3 (forse caprioli).
Arrivo al pozzo n° 3 (profondo oltre 200 m...!) in tempo per assistere al " miracolo " della fumata, ovvero la fuoriuscita di vapore acqueo dal pozzo d'aerazione della galleria: la corrente è indotta dal passaggio del treno.
Ritorno sulla strada per Pracchia, purtroppo scacciando altri insetti malefici (ben 7!)...
Qui vedo il cono d'occlusione del pozzo n° 2, che fu abbandonato prima della fine dei lavori della galleria:
Dalla strada si vede anche il pozzo n° 0 della solita galleria: l'unico che ha mantenuto la forma circolare originaria:
Prima di scendere a Pracchia rivedo il M. del Cocomero, salito con un mio amico quasi 12 anni fa per il gusto di salire un monte con un nome così curioso...
Ed eccomi a Pracchia, località legata strettamente alle vicissitudini della Ferrovia Porrettana.
La strada ferrata portò un rilevante sviluppo turistico e quando la linea perse il suo ruolo strategico il paese tornò nella sua dimensione remota.
Naturalmente sono attratto dalle infrastrutture ferroviarie...
E manifesto originale!
In stazione ripenso a quante volte, in passato, ho concluso un'escursione qui: ed anche oggi.
Dalla stazione si vede bene la facciata dell'unica industria locale, peraltro ben sviluppata.
L'ultima foto, però, è per la stazione con i suoi binari e manufatti, prima dell'arrivo dell'ormai tradizionale elettrotreno che mi riporterà a Pistoia.
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